Il gambero di fiume: una specie a rischio di estinzione


Il gambero di fiume: una specie a rischio di estinzione

Il gambero di fiume è una specie a rischio in tutta Europa per diversi motivi, tra cui la peste del gambero, la riduzione di habitat a loro idonei, l'aumento dell'inquinamento dei fiumi, la manutenzione dei corsi d'acqua con macchine che asportano la vegetazione nei canali. L'introduzione del gambero americano, avvenuta a partire dal 1890, è un'altra causa dello sterminio del gambero autoctono perché molto prolifica, aggressiva e poco esigente nei confronti della qualità dell'acqua. Nei laghi di Garda, di Iseo, di Varese, di Caldonazzo e di Levico la scomparsa delle specie indigene è stata velocissima. 
Molto simile al cugino più grande Astacus Astacus, si distingue da questo per la presenza di una sola coppia di denti post-orbitali e per la colorazione biancastra della parte ventrale degli arti. La livrea ha un colore molto variabile perché molto condizionata dal mimetismo. Generalmente, però, è uniforme e tendente al marrone, al verde oliva o al grigio piombo. Le dimensioni massime sono di circa 12 cm di lunghezza totale e di 90 g di peso corporeo.



L'habitat naturale del gambero di fiume è rappresentato da corsi d'acqua con acqua corrente e limpida, con fondali coperti da ciottoli o limo. Vive solo in acque pulite e per questo è considerato un ottimo rilevatore ambientale. Popolano preferenzialmente le acque poco profonde e non troppo soggette a correnti, con rive ombreggiate il cui terreno argilloso o calcareo presenta buche o tane dove trovare riparo. L'habitat tipico è costituito da piccoli torrenti collinari a corso lento, ma anche i laghi naturali o fiumi artificiali, qualora ricevessero un ininterrotto apporto di acque fresche da fiumi immissari, possono venire colonizzati dai gamberi.

L'alimentazione è praticamente onnivora anche se viene preferita una dieta carnivora: insetti, anfibi, molluschi, crostacei o pesci di piccole dimensioni, animali morti e detriti vegetali di vario genere.
La dieta è prevalentemente carnea nei soggetti più giovani, mentre da adulti è più frequente il consumo di detriti vegetali.
È particolarmente attivo di notte, mentre trascorre la maggior parte del giorno nascosto nei suoi rifugi. Per questo motivo è una specie molto difficile da osservare e da studiare.
Il gambero non conosce molti predatori naturali: solo ratti e arvicole acquatiche sono in grado di romperne il robusto carapace. I gamberi giovani e gli adulti in muta sono invece facile preda di varie specie di pesci.


In Italia i gamberi di fiume sono sempre stati una specie importante per la popolazione che per la loro diffusione era alimento per tutte le tavole, anche per quelle più facoltose. La denominazione di numerosi paesi lombardo-veneti come Gamberana (Mn), Gambellara (Vi), Gambarare (Ve), Gambara (Bs) deriva proprio dalla presenza storica del crostaceo d'acqua dolce in quei territori; lo stesso vale anche per tanti stemmi di piccoli comuni che lo ricordano, come anche sculture e pitture della zona padana.


In Europa si è cercato di interrompere il declino delle specie indigene di gambero attraverso l'elaborazione di normative volte alla conservazione della loro integrità.
L'assenza o la limitata presenza dei gamberi fluviali costituisce una grave mancanza in termini di biodiversità e rappresenta anche una grave perdita per le comunità macrozoobentoniche d'acqua dolce, venendo a mancare un importante anello nella catena trofica dell'ecosistema fluviale (i gamberi sono animali onnivori-detritivori e sono attivi nei processi di degradazione della sostanza
organica particellata).
Nonostante la forte rarefazione della specie, la pressione della pesca è ancora presente tutt'oggi. Anche nelle regioni dove il gambero è protetto da specifiche norme la pesca viene comunque effettuata illegalmente mettendo a rischio le poche popolazioni rimaste. I bracconieri catturano indistintamente, per la loro ignoranza, maschi giovani e femmine gravide provocando notevoli danni alla riproduzione della specie.

http://www.arcadiaclub.com/articoli/news/11134/il_gambero_di_fiume_una_specie_a_rischio_di_estinzione.htm

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