Desertificazione: l'Italia È tra i 12 Paesi Dell'Europa Più a Rischio


Sentir parlare di innalzamento delle temperature medie del pianeta, di inquinamento del territorio e dell’aria non è certo una novità per nessuno, ma le ultime dichiarazioni dell'Onu sulla desertificazione europea sorprendono per la gravità sottostimata della realtà. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha fatto una ricerca sulla desertificazione, concentrandosi sulle aree più critiche del pianeta ed in Europa sono risultati dodici gli Stati colpiti da questo problema: Italia, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Lettonia, Romania, Spagna, Grecia, Portogallo, Malta, Cipro e Slovenia.
Quando il terreno viene sfruttato troppo perde la naturale capacità di dare sostentamento alla flora e alla fauna, quindi non riesce più a alimentare gli ecosistemi.
Oltre a questo, un terreno desertificato perde anche la possibilità di offrire servizi all’uomo. Gli effetti della desertificazione sono stati analizzati per la prima volta nel 1977 a Nairobi durante la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Desertificazione. Allora come oggi, tra le cause principali che determinano la desertificazione troviamo al primo posto lo sfruttamento dei terreni da pascolo: se si oltrepassa il livello di tollerabilità della presenza del bestiame, infatti, il suolo inizia a degradare.
Inoltre le specie vegetali presenti passano da arbusti annuali o perenni a specie erbacee con una conseguente mancanza di radici e di ramificazioni che, insieme al continuo calpestio delle mandrie e delle greggi, portano alla mancanza di difese contro l’azione di acqua e vento e dunque contro l’erosione. Le altre cause della desertificazione sono l’attività agricola intensiva, il disboscamento, la cattiva gestione dei sistemi di irrigazione, i cambiamenti climatici, l’uso devastante del cemento e la riduzione delle aree naturali.
Il commissario UE all’Ambiente, Janez Potočnik commenta: “Tendiamo a considerare i suoli come un bene garantito. Ma il suolo è una risorsa non rinnovabile che potrebbe finire o diventare troppo povera se non ce ne prendiamo cura. Siamo tutti colpiti dal degrado delle terre, in maniera diretta o indiretta, ma avere un’idea dei suoi costi attuali è un’ottima iniziativa.”

La speranza è che la Commissione Europea prenda seri provvedimenti per contrastare e arginare il fenomeno. Per ora il governo tedesco e la Convenzione Onu contro la desertificazione (Unccd) hanno avviato l’"Economics of land degradationEconomics of land degradation", un piano per valutare il livello di degrado dei suoli, per calcolare i costi dello stato di salute dei terreni e i benefici economici che porterebbero le politiche di gestione sostenibile della risorsa. Il prossimo appuntamento per nuovi confronti è a Changwon, Corea del Sud, dove l’Eld sarà oggetto di discussione.

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